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L'ospedale non è solo il luogo dove si concentrano le conoscenze terapeutiche, la ricerca e l'innovazione tecnologica, ma anche quello in cui si esprime la relazione che intercorre tra salute e malattia, tra il sistema-ospedale e l'esperienza del paziente. È un mondo. I mutamenti nella forma e nell'organizzazione degli ospedali non riflettono soltanto l'evoluzione della cultura e della pratica progettuale ma anche, più in generale, della medicina, della scienza e della cultura medica diffusa. E, soprattutto, rivelano il rapporto costante e dinamico che lega l'ospedale alla città e che ha determinato dapprima il suo distanziamento come isola impenetrabile della malattia e del possibile contagio, e successivamente la sua integrazione nel tessuto urbano. L'evoluzione dell'ospedale, dunque, è strettamente legata al modificarsi della città e della cultura diffusa che in essa si esprime. I progressi della scienza medica, per quanto rivoluzionari, non sono infatti sufficienti da soli a spiegare queste trasformazioni che hanno profondamente modificato il ruolo stesso del paziente. Per la prima volta l'ospedale è visto anche con gli occhi di chi deve, sia pur temporaneamente, viverlo e la sua esperienza di persona, non semplicemente di malato, diventa preziosa per chi deve progettare e governare la struttura. Il volume intende contribuire all'analisi del nuovo mondo ospedaliero e, attraverso di essa, a una riflessione sulle profonde trasformazioni della città che nell'ospedale si riflette.